Mi direte il suo nome, l'età sua; tutto quanto lo concerne mi sarà carissimo di sapere. Il mio Ricciotti fu ammalato, ma sta meglio. Tutti qui parlano di voi con devozione, e con ragione certamente, giacché voi siete tanto buona ed affettuosa. Sono contento della conoscenza che faceste di Bixio; non ricordo di quel vostro compagno di viaggio da Cesena. Scrivetemi da dovunque e pensate che abbisogno delle vostre lettere oggi. Addio, vostro.
Caprera, 5 settembre 1858.
Speranza mia,
quanto la vostra anima nobile e sensibile ha dovuto soffrire in questa perdita dolorosa! Piango con voi, anima cara, ma confido nella forza del vostro carattere che vi renderà capace di considerare questo triste avvenimento come la conseguenza inevitabile di un destino immutabile e prefissato.
Di nuovo noi tutti siamo stati colmati dai vostri bei regali e meritiamo il biasimo di mancare di modestia perché abbiamo tutto accettato senza arrossire. Vi ho scritto ultimamente a Livorno, all'indirizzo Mac-Bean, di cui mi servo anche oggi. Spero che non accadrà a questa lettera ciò che è accaduto a qualche altra delle precedenti di cui vi ricorderete.
Comunque, ricevete l'assicurazione della riconoscenza e dell'amore di colui che sarà sempre vostro.
Nizza, 12 ottobre 1858.
Speranza mia,
ho la vostra carissima del 21 passato. Io sono addolorato dei vostri dolori e mi pongo a disposizione vostra circa il vostro persecutore. Qui mi condusse un affare di famiglia assai interessante per me, e ripartirò per Caprera il 27 del corrente.
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