Avendo il bene di vedervi avrò da contarvi molte cose; per ora credetemi sempre vostroG.
Caprera, 27 settembre 1861.
Signora de Schwartz,
mi è impossibile donarvi, seguendo il vostro desiderio, il manoscritto riguardante la mia vita.
Ho in verità scritto qualche cosa, ma sono deliberato a non pubblicarlo finché vivo. Lo lascerò in eredità ai miei figli.
Resto con considerazione vostro devotissimoG. Garibaldi.
Caprera, 14 ottobre 1861.
Speranza mia,
ho letto il bellissimo vostro sonetto e vi assicuro che è all'altezza dei più belli d'Italia. Sono superbo di essere il soggetto di sì bella poesia, e questa aggiungo alle tante fortune della mia vita!
Sono con molte visite, quindi breve. Vi auguro felice viaggio e sono sempre vostro.
Trescore, 12 maggio 1862.
Speranza mia,
Bisogna che vi parli: venite appena che vi sarà possibile. Io resto ancora sette o otto giorni a Trescore; quindi mi recherò a Bergamo, Como ecc. Vi bacio cordialmente la mano. VostroG. Garibaldi.
Pisa, 10 novembre 1862.
Mi affligge il non avervi riveduta prima della vostra partenza e desidero ardentemente ricevere vostre notizie.
Con riconoscenza vostroG. Garibaldi.
Caprera, 8 gennaio 1863.
Gentilissima Signora de Schwartz,
è qui acclusa una lettera che il generale ha ricevuto per Voi e due lettere in tedesco che vi prego d'avere la compiacenza di tradurre e di rimandargli.
Il nostro ferito, che vi ringrazia anticipatamente, sta meglio.
Ricevete i saluti rispettosi del generale e del vostro devotoBasso.
Caprera, 11 gennaio 1863.
Gentilissima Signora,
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