G. Garibaldi.
Viareggio, 3 ottobre 1864.
Illustrissimo e carissimo Amico,
secondo certe notizie che ho ricevuto da Nizza, spero poter accomodarmi con Battistina e ottenere Anita. Per il caso che tali speranze non venissero deluse vi prego di scrivermi se desiderate che vi porti la figlia per tenerla con voi a Caprera, oppure se volete gentilmente affidarmela. Se lo fate, ne andrò superba e potete essere sicuro che non tralascerò niente per il bene e la felicità della fanciulla e per farne una persona degna del gran nome del quale l'avete dotata. Penserei per Anita come se fosse una mia figlia e d'ora in poi non dovreste avere nessun pensiero per il suo avvenire. Lo posso fare senza nuocere a mio figlio, essendo egli erede di una fortuna che io non posso toccare. Con tutto ciò voi vi riservereste sempre il diritto di riprendere Anita quando vi piacesse.
Favoritemi una riga di risposta col ritorno del vapore, affinché io sappia che cosa dovrò fare: parto fra due giorni per Nizza. Non volendo affidare una vostra lettera alla posta di quella città, potreste mandarlaaux soins de Monsieur Alexandre Centurini, Gênes.
Questo è incaricato di mandarmi ogni lettera sous enveloppe. Oppure, se vi pare meglio, mandatela al Signor Casimiro Basso, al quale sarò sicura di rimettere la vostra raccomandazione.
Vidi Padre Pantaleo qui; vi darà buone notizie della Signora White. Avete veduto come i giornali vi fanno comparire di bel nuovo sulla scena, quando si tratta di aver bisogno dell'Unico che può salvare l'Italia?
| |
Garibaldi Amico Nizza Battistina Anita Caprera Anita Anita Nizza Monsieur Alexandre Centurini Gênes Signor Casimiro Basso Padre Pantaleo Signora White Unico Italia
|