Il mese di luglio sarebbe il migliore per trarre profitto dalle acque minerali per la salute del prode Generale, ma se qualunque altro mese gli fosse più gradito, un suo cenno è legge per noi. Quanto all'epoca, come anche riguardo ad ogni altra cosa, sottoporremo tutto al desiderio di Garibaldi».
Dopo aver detto molte altre verità che non ardisco ripetere, perché le avete sentite a sazietà, termina la sua lettera con le parole: «Cara amica, conto principalmente su di Voi per l'esecuzione di questo bellissimo progetto; mandate l'acclusa di mio fratello al Generale, aggiungendovi quanto potete per indurlo a secondare la nostra preghiera, siate la nostra intermediaria presso Garibaldi e scrivete presto al vostro, ecc., ecc.
«Gustavo Struve».
Ad onta ch'io sia pur troppo convinta e persuasa della mia impotenza nel caro e sacro incarico che Struve e tanti altri degni patriotti si degnano affidarmi, non posso fare a meno di dirvi quanto sarei felice di vedere questo progetto effettuato. Sarei davvero ben superba se potessi accompagnarvi in Isvizzera come dragomanno della lingua tedesca e circondarvi d'ogni premura in viaggio, pensando alle spese e al resto. Sarebbe per me la festa più grande, più sublime che mai ho potuto sognare, se mi scriveste: «Trovatevi a Genova alla tale epoca per accompagnarmi a Rheinfelden». Da Genova sarebbe un viaggio di due piccole giornate, senza toccare nessun territorio oltre a quello dell'Italia e della Svizzera. Rheinfelden è un piccolissimo paese: potreste godere nella bella natura alpestre ogni tranquillità; basta, se mai le circostanze permettessero l'esecuzione di questo progetto, sapete, amico adorato, che sono sempre ai vostri ordini.
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