Speranza.
Se desiderate vedere Anita e Battistina, credo che ci vorrebbe per quest'ultima una riga vostra, senza la quale non si deciderebbe forse a fare il viaggio. Non voglio seccarvi: solamente pormi a disposizione vostra.
Qualunque cosa desideriate, fatemi il gran favore di nominarmela.
Caprera, 1° ottobre 1865.
Speranza amatissima,
ho il più vivo desiderio di vedervi e vi attendo qui a Caprera col vostro bagaglio. Informatemi anzitutto se i viaggiatori del continente sono ricevuti alla Maddalena. Quanto ad Anita sono del parere che sia meglio rinunciare al vostro progetto. La madre non si deciderà a lasciarla partire. Se voi volete provare, fatelo; in caso di riuscita, portate la figlia, ma non la madre.
Nella speranza di baciarvi fra poco la mano, sono vostroG. Garibaldi.
Caprera, 9 ottobre 1865.
Speranza mia,
vi ho scritto a Nizza per invitarvi a farci il grande piacere di venire a trovarci. Ve lo ripeto con cuore sincero. Se non potete venire, scrivete almeno.
Sempre vostroG. Garibaldi.
I miei figli vi salutano cordialmente.
Nervi, 11 ottobre 1865.
Amico carissimo,
ricevo in quest'istante le vostre preziose righe e ve ne ringrazio di cuore: in quanto all'acclusa vi prego di credere che mai mi prenderei la libertà di fare indirizzare le mie lettere a Voi; se ne vengono, sono di persone che non mi conoscono personalmente né conoscono il mio indirizzo e che alla cieca vi mandano le mie lettere. Non conosco affatto la Signora Elisa Rasch; l'acclusa vi spiegherà di che si trattava. Basta che Voi o Menotti abbiate la bontà di dirmi se devo rispondere e che.
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