Non avendo da fare la spesa carissima della quarantena, ho dato al Conti, per amore vostro e ben volentieri, 200 franchi onde calmare questo povero diavolo. Ne voleva 2000, ma non glieli posso dare.
Devo pregarvi di ringraziare Menotti per la sua cortese lettera e di salutarlo con Teresa cordialmente da parte mia.
Non voglio tediarvi di più, lusingandomi nella bella speranza di avere il bene di vedervi presto. Se mai potessi portarvi qualche cosa, una riga mi trova sempre da Macbean a Livorno. Di cuore sta sempre ai comandi vostri la vostra devotissima e caldissima ammiratriceSperanza.
Seicento sigari stanno già incassati. Finora stetti sempre nell'incertezza di dover partire, ad onta delle quattro notti di mare e della quarantena a Cagliari. Per la Maddalena non vogliono prendere viaggiatori.
Caprera, 23 ottobre 1865.
Speranza amatissima,
mi duole che proviate sì gravi fastidi per causa mia e spero che la quarantena sarà tolta fra poco e che avrò il bene di vedervi. Non devo niente a Conti e mi dispiace che vi abbia spillato duecento lire con inganni. Possa questo fatto esservi d'ammaestramento per l'avvenire!
Tutti di famiglia vi salutano cordialmente e nella speranza di poter fra poco baciarvi la mano sono vostroG. Garibaldi.
Livorno, 9 dicembre 1865.
Amico carissimo,
il bene di vedervi quest'anno mi è stato tolto: fui delusa! Le ciancie dei giornali, le false notizie ricevute da Firenze e le assicurazioni di persone di Roma le quali dicevano di avervi veduto nella Capitale, tutto mi indusse a credere che io vi troverei colà: ero sul punto di partire col vapore del 21 nov. per Caprera quando seppi tutto ciò. Presi dunque l'appuntamento di accompagnare una giovine madre con due creature in Oriente, passando per Firenze.
| |
Conti Menotti Teresa Macbean Livorno Cagliari Maddalena Conti Garibaldi Firenze Roma Capitale Caprera Oriente Firenze
|