Stiamo freschi! L'esasperazione cresce ogni momento. Il Vice Re d'Egitto vuol mandare altri 25.000 soldati. Vi prego, carissimo amico, non mi fate comparire in niente. Già minacciano di mandarmi via da qui; non lo vorrei per ora, perché scrivo un opuscolo per dimostrare cosa è questo Governo e l'impossibilità che tenga ormai sotto il suo giogo quasi 300.000 Cristiani. Ho ottime sorgenti qui e giacché temo molto e spero poco per questa brava popolazione vorrei pubblicare la mia operetta presto in tedesco e in inglese. Devo essere qui per scriverla: aggiungerò tutta questa grande rivoluzione. È tutto nell'interesse del popolo cretese che voglio restar qui e poi l'ho promesso ai capi. C'è tanta miseria da sollevare qui! Ci vorrebbe l'aiuto di un amico vostro ricco e di grand'anima. Basta, vi chiedo forse l'impossibile, ma mi perdonerete di avervi parlato così a nome di questo popolo eroico. A Atene e Sira ci sono i comitati: chi vuole aiutare che venga a Atene. Molto denaro ci deve essere radunato.
Addio di bel nuovo, grande amico! Fate quel che potete!... Il vostro cuore si spaccherebbe sentendo le miserie di queste povere famiglie. Dio ci aiuti! Di tutto cuore sempre vostra dev.ma ed aff.maSperanza.
Scrivete, vi prego, una parola che mi dica se credete di poter mandare qui qualcuno.
Caprera, 5 novembre 1866.
Speranza amatissima,
voi siete un angelo e meritate la riconoscenza di tutte le anime nobili. Io non posso promettervi nulla per questa infelice popolazione, specialmente ora che si diffondono delle notizie di sottomissione.
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