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      ... Credetemi pure, credete ad ognuna delle mie parole, come ad una sacra verità, credetemi che siete mal informato, se siete informato diversamente. L'evento che renderà la vostra impresa felicissima non può essere lontano. Coronate le tante vostre virtù con quella della pazienza. Dio vi darà vita e salute fino a ottant'anni per compire la somma opera che vi affidò. Che cosa è un anno o due oppure tre nella storia dei popoli e che cosa non può nascere in quel frattempo? Chiudete le orecchie a chiunque vuole trascinare Voi, i vostri e la patria nella voragine di una rovina che vi si apre, non badate a nessuna proposta, promessa o speranza, da qualunque lato che vi sia fatta, perché ognuna non è che uno dei tanfi lacciuoli che fanno giuocare la trappola nella quale i vostri nemici vi vogliono attrarre. Risparmiate ai nobili cuori dell'Europa il maggior dolore, quello di veder sacrificato all'astuzia dei preti il primo Eroe del passato e del presente e la santa causa che difende.
      Che Dio riveli la verità alla vostra mente, vi persuada della mia profondissima sincerità ed esaudisca per mezzo vostro l'umile ma fervida preghiera della più devota delle vostre amiche ed ammiratrici.
      Per la vita, vostraSperanza.
     
     
      Caprera, 31 marzo 1868.
      Speranza amatissima,
      ho letto la vostra cara lettera col cuore commosso. Voi siete triste, ma sempre nobile. Io non avevo detto che non sarei a Caprera per voi: per voi sarò sempre dove desidererete. Venite dunque e ci intenderemo su tutto, nel miglior modo.


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Lettere a Speranza von Schwartz
di Giuseppe Garibaldi
pagine 112

   





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