Quando voi abbellirete la mia casa della vostra presenza, visiteremo la tomba della nostra Rosa, non è vero? Clelia ha un buon cuore, ma assomiglia per il resto ad Anita; queste due fanciulle sono lontane dall'eguagliare le Rose. Speriamo che il proverbio francese:
Mauvais enfant - bon homme
si realizzerà.
Voi non siete felice, mia carissima amica, e ciò mi addolora, essendo la mia anima indissolubilmente legata d'affetto alla vostra. Anch'io divento più vecchio e desidero ardentemente di vedervi fra poco.
Sempre vostroG. Garibaldi.
Caprera, 29 gennaio 1872.
La vostra carissima lettera del 29 del mese scorse porta l'impronta della malinconia: così essa è tanto più cara alla mia anima depressa dalle sofferenze fisiche.
Sì, Speranza mia! il terribile male, che da così lungo tempo mi tormenta, prende inesorabilmente possesso del mio corpo. Il peggio è che attacca la mia mano e che io mi trovo spesso nell'impossibilità di scrivere.
Ho mandato la copia del manoscritto dei Mille al deputato Cucchi affinché lo dia da stampare all'editore che offre di più. Ho conservato tuttavia l'originale, che è destinato a voi. Devo tuttavia farvi notare che copiando il mio lavoro, l'ho, per quanto possibile, corretto e completato, dal che ne consegue che le copie sono meno imperfette. Speravo di consegnarvi l'originale dei miei Mille qui, a Caprera, e desidero vivamente di non essere deluso in questa speranza.
Comunque, se desiderate averlo in Creta, ve lo manderò per il tramite di Malatesta.
Copio ora le mie Memorie, che vi sono ben note, e mi consacro a questo lavoro, temendo che il mio dolore alla mano non arrischi di impedirmi di finirlo.
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