Copiando questo manoscritto, cerco naturalmente d'aggiungere degli episodi nuovi e di ornarlo di riflessioni ispirate dalla mia esperienza. Questo lavoro è senza dubbio difficile per me; io farò tuttavia il possibile per perfezionarlo. Non vi è niente di romanzesco nelle mie Memorie; siccome tuttavia mi sono appropriato il titolo di romanziere, era necessario farvi questa dichiarazione. Vi ho già detto che la mia salute peggiora e che ho bisogno di vedervi.
Venite dunque e il peso insoffribile della vita mi sarà meno grave in vostra compagnia. Francesca vi saluta cordialmente e Clelia vi manda un bacio. Non vado a Nizza e vi attendo a Caprera.
Sempre vostroG. Garibaldi.
Caprera, 20 febbraio 1872.
Speranza amatissima,
ho ricevuto ieri la vostra lettera del 21 gennaio, gradita come sempre, ma un po' malinconica come la vostra anima contristata.
Io desidero ogni giorno più di baciarvi la mano e vi attendo.
Cucchi si trova a Milano per trattare col Rechiedei per la vendita del mio manoscritto dei Mille. Si compone di 400 pagine. Siccome non sono pressato di venderlo, cercherò di ricavarne più denaro che sia possibile.
Ho riveduto le prime cento pagine delle mie Memorie e continuerò.
Sempre affettuosamente vostroG. Garibaldi.
Caprera, 27 marzo 1872.
Speranza amatissima,
mille ringraziamenti per l'offerta di mille lire. Se mi trovassi in bisogno le accetterei certamente con gioia, ma non è così. Io non sto male e viviamo nella speranza di possedervi fra poco. Chi sa se l'aria di Caprera sarebbe favorevole ai vostri poveri occhi?
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