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      Ne sarei disperato, vedete!
      Oh! ditemi che verrete a vederci, che giungerete qui, ove tutti saremo felici di possedervi. Vi bacio la mano con affetto e vi porgo un carissimo saluto di Francesca e di Clelia.
      Sempre vostroG. Garibaldi.
     
     
      Caprera, 26 agosto 1872.
      Amatissima mia,
      ciò che m'importa è la preziosissima salute vostra, e scrivetemene ogni corriere. Duolmi avervi fatto pena nella penultima mia e ne fui pentito subito inviata. Vogliatemelo perdonare. Nessuno più di voi ha dei diritti sulle risoluzioni relative alla nostra Anita, che vi deve la sua vita morale e per cui meritate tutta la mia gratitudine. Abbiatevi cura, scrivetemi sempre e ricordatevi che anch'io porto amore alla brava popolazione di Creta. Per la vita vostroG. Garibaldi.
     
     
      Caprera, 24 settembre 1872.
      Speranza amatissima,
      siete sempre provata da nuove sventure, amica diletta!
      Più procediamo negli anni, più siamo sensibili ai cattivi aspetti della vita. Io che vorrei offrirvi un conforto, sono affranto da tante diverse sofferenze fisiche e morali che non so che fare. Vi amo sinceramente, e siccome, secondo me, l'amore non è altro che un sentimento ideale e il vero amore è rarissimo, spero di rendervi felice con questa dichiarazione.
      Vi attendiamo sempre. Francesca e Clelia vi salutano cordialmente.
      Sempre vostroG. Garibaldi.
     
      Ho ricevuto la vostra malinconica lettera del 4 settembre.
     
     
      Caprera, 22 ottobre 1872.
      Speranza amatissima,
      da ieri ho la preziosa vostra del 5. Io sto meno male; ma la mia Clelia travasi da vari giorni con febbre letargica fortissima.


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Lettere a Speranza von Schwartz
di Giuseppe Garibaldi
pagine 112

   





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