Datemi notizie della vostra salute. Sono per la vita vostroG. Garibaldi.
Caprera, 4 marzo 1873.
Speranza amatissima,
vi scrivo dal letto, soffrendo di nuovo dei miei reumatismi abituali. Tuttavia spero di poter camminare fra qualche giorno. Ho ricevuto oggi la vostra cara lettera del 31 gennaio. Vedete dunque come le lettere subiscono del ritardo!
L'annuncio della vostra prossima visita mi ha allietato il cuore.
Clelia è ristabilita e vi è riconoscente del vostro benevolo ricordo.
Vi presenta i suoi saluti, e così pure sua madre.
Ho ricevuto ottime notizie da Anita e nella speranza di potere, fra poco, baciarvi la mano,
Sono per la vita vostroG. Garibaldi.
Caprera, 25 marzo 1873.
Speranza amatissima,
voi siete meno triste da quando avete con voi vostro cugino. Salutatelo da parte mia.
Francesca sarà fra poco nell'ottavo mese della sua gravidanza.
Il manoscritto dei Mille è affidato al mio amico, il dottor Riboli. Niente di particolare da dirvi in proposito.
Noi viviamo nella speranza di avervi qui in aprile, in questa casa che è la vostra. Troverete Clelia ristabilita.
Un saluto cordiale da noi tutti.
Sempre vostroG. Garibaldi.
Caprera, 31 marzo 1873.
Speranza amatissima,
vi scrivo con gli occhi pieni di lagrime. Leggendo la terribile notizia, dicevo a Francesca, che condivide il mio dispiacere, che ho sempre avuto il dolore di veder colpiti dalla sventura i miei più cari amici. Potrei citare mille esempi nel corso della mia vita tempestosa.
I medici vi raccomanderanno un'immobilità assoluta e io so che cosa sia, io che dopo la catastrofe di Aspromonte sono rimasto inchiodato sul letto per tredici mesi.
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