Anita poi, con più senno di me, mi dice: che brama terminare la sua educazione, conforme al mio e vostro desiderio.
Quanto avete sofferto nella caduta, carissima mia! I vostri cavalli di Caprera saranno certamente più docili del vostro passe-partout.
Venite dunque e presto. Tutti vi salutano caramente ed io sono sempre vostroG. Garibaldi.
Caprera, 20 agosto 1873.
Speranza amatissima,
come vedete dalla mia calligrafia ho la mano paralizzata. Ho dovuto stare a letto per molti giorni, ma ora sto meglio. Ricevete di nuovo i miei ringraziamenti più sinceri per tutto ciò che avete fatto per Anita e per sua madre (che merita poco una tale bontà).
In altri momenti mi avreste visto arrivare all'improvviso a Khalépa; oggi sono inchiodato a quest'isola, senza potermi muovere.
Se vi fosse gradito avere una persona di fiducia per accompagnarvi qui, potrei mandarvi Menotti.
Scrivetemi a questo proposito e datemi in generale più spesso notizie.
Per la vita vostroG. Garibaldi.
Caprera, 2 settembre 1873.
Speranza amatissima,
vi domando oggi notizie della vostra preziosa salute; più tardi non potrò forse più, causa il reumatismo che si fa spesso sentire alla mia mano destra.
Raccontatemi tutti i vostri dolori e le vostre speranze, mia carissima amica. Più siete infelice, più mi siete cara. Francesca, Clelia e Manlio vi mandano un bacio e io sono sempre vostroG. Garibaldi.
Caprera, 23 settembre 1873.
Speranza amatissima,
abbisogno di notizie vostre, vogliate darmene ogni corriere, ve ne prego. Qui tutti vi salutano caramente ed io sono sempre vostro
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