L'Internazionale, dico, è emanazione dei vostri vizii!»
Troppo aspri i miei detti troveranno molti, ma scendano un istante costoro nella loro coscienza, e mi dicano se normale sia il presente stato d'Italia.
A che impoverire la maggior parte della Nazione per mantener la parte minore nell'agiatezza e nelle lussurie?
E non è forse questo stato anormale, che mantiene la rivoluzione in uno stato latente, ma inevitabile?
Le lezioni dell'Impero Napoleonico a nulla han servito dunque! Poichè si vedono i governanti, alunni di quello, marciare come prima alacremente verso l'abisso seguendo il sentiero tracciato dall'uomo che rovinò la Francia.
Io non capisco come si chiamino conservatori gli uomini che appartengono a tale sistema.
Cosa diavolo conservano? il marciume, ma questo - entrando nell'appannaggio dei vermi - porta già l'impronta d'uno schifoso passato.
Cotesti conservatori siedono perennemente sul cumulo di un vulcano, i di cui crateri tempestano sotto i loro piedi, e finiranno, riunendosi in uno solo, coll'esplodere la montagna ed inghiottirli nelle latebre della terra.
Io ho la coscienza di non appartenere a setta nè a partiti - vorrei vedere il mio paese prospero e rispettato - vorrei vedere gli uomini del capitale conformarsi ai progressi dei tempi presenti - e persuadersi che le masse d'oggi non devonsi guidare cogli espedienti del passato.
In tutti i tempi, quasi, i popoli si son governati coll'ignoranza e la violenza - cioè coi preti e coi soldati.
«Porque tal es mi voluntad - yo il Rey(1)!» era la firma del re di Spagna.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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