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      Vogate! Vogate! voi portate i Mille a cui si aggregheranno i milioni, il giorno in cui queste masse ingannate, capiranno esser il prete un impostore, e le monarchie un mostruoso anacronismo.
      Com'eran belli, Italia, i tuoi Mille! in borghese - pugnando contro i piumati, gl'indorati sgherri - spingendoli davanti a loro come se fosse un gregge. - Belli, belli! e vario-vestiti come si trovavano nelle loro officine quando, chiamati dalla tromba del dovere! Belli, belli! erano coll'abito ed il cappello dello studente, colla veste pił modesta del muratore, del carpentiere, del fabbro(3). E davanti a quella non uniformata, pochissimo disciplinata gente, fuggivano i grassi, argentati, pistagnati, spallinati venditori della coscienza.
      Belli i tuoi Mille, Italia! Essi rappresentavano il tuo esercito dell'avvenire. Non pił mille allora, ma milioni, ripeto - ed allora? Allora spariranno dalla tua terra, bella infelice! i boriosi tuoi dominatori - e con loro chi infamemente speculava sulle tue miserie e le tue vergogne!
      I Mille, ricordatelo, giovani Italiani, devono essere sostituiti dal Milione, e dieci eserciti indorati fuggiranno davanti a voi, come fumo spinto dal vento!...
      Allora il frutto del vostro sudore sarą vostro. - Tutte quelle benedizioni di cui vi fu prodiga natura, saranno vostre, ed allora la vergine a cui avete consacrato un amore italiano - caldo come le lave dei vostri vulcani - la vergine a cui avete consacrato una vita intemerata, sarą vostra - e vostra pura dal contatto appestato d'uno sgherro.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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