» Ed un fremito di soddisfatta impazienza s'innalzò in un momento tra quella superba gioventù da non più udire il rumore delle onde che si frangevano contro le scogliere.
Eccoli, eccoli, e maestosi s'avanzavano i due piroscafi, e i gozzi(5), già preparati, cominciavano ad imbarcare militi, armi, munizioni; e la gioia dei giovani volontari, che avrebbero voluto manifestarla almeno con un canto patriottico, era moderata dai più provetti con un «Per Dio! ci fermano se fate chiasso!». E quei prodi religiosamente tacevano per non essere sviati dalla santa impresa! Fra dieci giorni molti di questi generosi cadranno feriti per davanti, caricando il Monte del Pianto dei Romani (Calatafimi) coronato dai forti cacciatori borbonici, ben armati, uniformati e boriosi d'aver insanguinato i loro ferri contro i patrioti siciliani.
Anni della mia gioventù, ove siete iti? - Bei tempi! in cui l'entusiasmo era la vita! il pericolo, la ricompensa più deliziosa! - Anch'io provavo la gentil voluttà delle nobili imprese! l'ambizione sublime d'esser utile! E spesso nella solennità d'una tempesta desideravo la catastrofe per abbrancarmi una men forte creatura e metterla in salvo col solo guiderdone della mia coscienza, pago d'aver fatto il bene.
Siam tutti a bordo, tutti! nessuno di quella Legione di eletti è rimasto. Alcuni hanno già provato gli effetti dell'instabile elemento, ma niuno si lagna. Essi sono sulla via d'un dovere sacrosanto.
Domani daran la vita per l'Italia, ilari e giocondi come nel banchetto nuziale.
| |
I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
|
|
Dio Monte Pianto Romani Calatafimi Legione Italia
|