E che importano loro alcune nausee, i disagi, la morte? I piroscafi sono diretti sopra una luce verso l'ostro - là su d'una paranza sono imbarcate le provviste della spedizione - bisogna prenderle.
Si cerca un'altra luce d'altra barca su cui s'imbarcarono armi minute, munizioni, capsule, ecc., ma con minor fortuna, ed i fedifraghi che dovevano rimettere tali preziosi oggetti hanno preferito profittar della circostanza per eseguir un vile contrabbando, e così compromettere la riuscita della spedizione.
E veramente la spedizione dei Mille fu compromessa da quel turpe mercato. E come non doveva essere? Essa doveva sbarcare su d'un'isola, i di cui abitanti sono forse unici per patriottismo e per risoluzione. Ma la Sicilia non aveva meno di cinquantamila scelti soldati, una squadra formidabile che ne difendeva le coste, e i valorosi che s'erano innalzati contro il tiranno, eran decimati dai combattimenti e ridotti agli estremi. Approdar con tutto ciò senza munizioni da guerra e coi mille catenacci che la benevolenza governativa avea concessi, in sostituzione di 15 mila buone carabine, che erano di proprietà nostra, e dal governo sequestrate!
Però - vogate - nobili piroscafi, i Mille non sono gente da tornare indietro - e chi ardisse di consigliarlo, mi starebbe fresco. - Vogate! Vi sono Italiani che si battono contro birri, nostrani o stranieri - che importa! Purissimi o men puri, con più o meno principii; essi vanno in soccorso di pericolanti fratelli.
Principii! Essi Repubblicani veri, ne conoscono due soli: - il bene ed il male - e marciano sul sentiero del bene, del dovere, contro il male!
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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