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      La vittoria di Calatafimi fu incontestabilmente decisiva per la brillante campagna del 1860.
      Era un vero bisogno d'iniziare la spedizione con uno strepitoso fatto d'armi. Esso demoralizzò gli avversari che colla loro fervida immaginazione meridionale, raccontavan portenti sul valore dei Mille, e sulla impenetrabilità della loro pelle a qualunque proietto, e rinfrancò i prodi Siciliani che, per esser pochi, erano stati scossi dagl'immensi presidii di soldati, e di mezzi accumulati dai Borbonici nell'isola.
      Palermo, Melazzo, il Volturno, videro molto più feriti e cadaveri. - Vi furono certamente delle pugne più lunghe ed accanite. - Per me però il combattimento decisivo fu Calatafimi. - Dopo il Pianto dei Romani, i nostri sapevano che doveano vincere; e quando s'inizia una pugna con quel prestigio, si vince!
      Novara, Custoza, Lissa, e forse anche Mentana, nullostante tanta disparità di mezzi e di numero, sono una sventura per l'Italia, non tanto per le perdite nostre d'uomini e di mezzi, quanto per la boria dei nostri nemici che certamente non valgono più degli Italiani; e che dovendo combatterci, verranno a noi come su preda facile, su gente che si spinge avanti coi calci dei fucili.
      E non dubito: gli oppressori nostri s'inganneranno, ove la gente italica sia guidata da un uomo ben convinto che bisogna vincere.
      Le battaglie suaccennate di Novara, Custoza, Lissa, non furono disputate. - In tutte, le nostre forze pugnarono parzialmente, e la maggior parte rimase inoperosa, e ad altro non servì che ad accrescere la confusione della ritirata.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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