Rosolino Pilo in una scaramuccia coi Borbonici - mentre i Mille facevano alcune fucilate nelle vicinanze di Renne - fu colpito da un piombo nemico, mentre si accingeva a scrivermi dalle alture di S. Martino, e stramazzò cadavere.
Italia perdeva uno dei più forti di quella brillante schiera, che col loro coraggio e nobile contegno menomano alquanto le sue umiliazioni e le sue miserie.
Corrao, men fortunato di Rosolino, dopo d'aver pugnato valorosamente in ogni combattimento del 60, morì di piombo italiano per gare individuali.
Il generoso popolo della Sicilia, io spero, non dimenticherà quei suoi due prodissimi concittadini.
CAPITOLO X.
LE DUE EROINE.
La donna bella, buona e coraggiosa
È un vero portento della natura.
(Autore conosciuto).
Nel campo di Renne, ove i Mille eran sequestrati da piogge dirotte, v'era mestieri di notizie certe sulla situazione di Palermo. - Quell'invitta popolazione fremente, di quel fremito che fa tremar la tirannide corazzata d'acciaio ed assiepata da baionette, era tenuta dopo l'eroico tentativo del 4 aprile nel più assoluto e rigoroso stato d'assedio.
Poche eran le comunicazioni colla campagna, e quelle poche persone a cui era permessa l'uscita dalla città dovevano garantire il Governo che nulla da loro avea da temere di congiure o d'intelligenza coi patrioti di fuori - al solito chiamati briganti.
Ma mal si governa colla tirannide e peggio ancora con popoli che hanno tradizioni come quella dei Vespri - la più terribile delle lezioni data dai popoli ai loro oppressori - e che non trova paragone in nessun tempo ed in nessuna delle storie delle Nazioni.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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