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      E non fate cipiglio - signori vermi della società umana - a tali felici augurii per il mondo, poichè grassi, pistagnati, indorati come siete, siete più nocivi dell'insetto che rode le radici della pianta alimentaria, e dell'avvelenatore rettile, che uccide quasi istantaneamente l'umana creatura.
      Sì! voi oppressori delle genti e sostenitori della menzogna, siete la peste del mondo!
      È duopo rammentar sovente tutto ciò ai dormenti nostri concittadini: acciò smentiscano i soddisfatti, perchè con pancia piena spacciano massime che son tutte menzogne e paroloni di libertà, di indipendenza e di unità italiana con solo di vero: miseria e degradazione!
      E finalmente: non è il Buonaparte con complici il Governo italiano ed i preti, il mantenitore del brigantaggio nell'Italia meridionale?
      E non sono i despoti, i fomentatori delle rivoluzioni nel mondo?
      Io sfido che si provi il contrario.
     
     
     
      CAPITOLO XII.
     
      MANISCALCO.
     
      L'immacolato tricolor, dolentiSì, noi macchiammo, per veder risorti
      Della Romana Italia, i macilentiNipoti a un fascio e ad un cammin consorti.
      Or dimmi: hai tu dell'Italo fidenteAppagata la speme - e le proterve
      De' suoi tiranni, soldatesche hai spente -
      Birri un dì noi vedemmo e genti serveSu quest'afflitta terra - e fatalmente
      De' servi e birri, noi vediam caterve.
      (Autore conosciuto).
     
      Ammiratore della rigida, non uguagliata da nessun popolo della terra, antica disciplina romana, io, sono quindi amante dell'ordine, cioè - vorrei vedere i popoli prosperi, liberi, felici - ed i loro reggitori, occupati non d'altro che del loro benessere - garanzie sicure queste della quiete pubblica.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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