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      Tutta gente che vogliono lautamente vivere alle spalle sue accusandolo di rivoluzionario quando si lamenta di essere stracarico, e quando vorrebbe respirare un tantino, scaraventando tutta l'odiosa turba reggitrice all'inferno!
      I Governanti sono generalmente cattivi, perchè d'origine pessima e per lo più ladra. Essi, con poche eccezioni, hanno le radici del loro albero genealogico nel letamaio della violenza e del delitto.
      Al loro sorgere - tempi feudali - essi, dopo d'aver cacciato l'aquila dall'alpestre nido, l'occupavano - e di là piombavano sulle inermi popolazioni, rubando quanto a loro conveniva: messe, frutta, donne e sostanze d'ogni specie per provvederne i loro covili che chiamavan castelli.
      Ai tempi nostri (1870) non meno feudali di quelli, più potenti i signori, più numerosi i birri, e più servili e prostituiti i satelliti, benchè i bravi, si chiamino Pubbliche Sicurezze - e i signori, Re o Imperatore - credo si stia in peggiori condizioni, essendo gli ultimi più potenti dei primi - e con una sequela di legali cortigiani, sempre pronti a sancire colla maggioranza dei loro voti ogni più turpe mercato delle genti o delle loro sostanze.
      Al Governo della cosa pubblica, poi, giacchè i padroni regnano od imperano e non governano, vi si collocano sempre coloro che ne son men degni od i più atti a sgovernare, non volendo, i despoti, gente onesta a tali offici, ma disonesti com'essi, striscianti e corruttori parassiti coll'abilità della volpe o del coccodrillo.
      Ciò non succede soltanto nelle monarchie dispotiche, più o meno mascherate da liberali - ma spesso anche nelle repubbliche, ove gl'intriganti s'innalzano sovente ai primi posti dello Stato, ingannando tutto il mondo con ipocrisie e dissimulazioni; mentre uomini virtuosi e capaci, perchè modesti, rimangono confusi nella folla a detrimento del bene pubblico; e sovente pure nelle immense Società popolane succede lo stesso inconveniente: d'archimandriti immeritevoli.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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