Ma il fulmine non colpisce con più velocità l'altiera quercia od il campanile della bottega, quanto colpì la nostra eroina il malvivente tentatore. - Essa volò sulla parte superiore del gesuita, lo squilibrò, rovesciollo, e come se fossero d'acciaio, conficcò le sue dita nel collo del giacente.
Era bello e spacciato monsignor Corvo, se un baccano che successe quasi contemporaneamente, non gettava l'allarme tra la dormente guarnigione di Castellamare. - E veramente una grandine di fucilate udivasi in tutte le parti del castello, dal di dentro però al di fuori. E chi ha fatto la guerra sa che ove basterebbe una fucilata, di notte se ne tirano mille.
Un diavolío poi, un correre con lanterne, e senza per ogni dove. E ciò valse al gesuita, poichè anche nella cella di Marzia capitarono birri che liberarono quello scellerato, con gli occhi già fuori dell'orbita.
Marzia da quella svelta e coraggiosa che era, non si smarrì di mente, ma presentendo che qualche cosa di nuovo dovea accadere al di fuori, con tale finimondo di fucilate, cannonate, grida, ecc. - e fiutando l'odor della polvere - come i generosi della sua specie - elettrizzata, precipitossi sulla posterla semiaperta, e frammischiossi nella turba confusa, che correva in ogni direzione.
CAPITOLO XVIII.
L'ASSALTO DISPERATO.
Alle donne Italiane, che noiVinceremo, o morremo, direte!
(Autore conosciuto).
A Mentana non abbiamo vinto, nè rifiutata la vita! Vi ponno essere dei popoli più steady, direbbero gl'inglesi, e ch'io tradurrò forse male, con impassibili, cioè che marciano in colonna serrata al passo verso delle batterie, che ne fanno macello e quelle colonne si serrano a misura che il ferro ed il piombo nemico le dirada.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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Corvo Castellamare Marzia Italiane Autore Mentana
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