E sventuratamente per noi, ve ne sono varii, classificando certamente tra i primi i Britanni. Una volta erano i nostri padri di Roma, steady come le loro colonne di bronzo.
Ho detto: vi ponno essere dei popoli più fermi, più impassibili degli Italiani; ma certo nessuno più intraprendente.
Anche in tempi di depressione italiana, tra i più grandi scopritori di mondi nuovi primeggiano certamente Colombo, Americo e Caboto.
Una sola provincia dell'Italia, la Liguria, vessata in tutti i modi, da uno dei governi più abbietti del mondo - mantiene la marina mercantile nostra, fra le prime.
Camogli, paese di cinque mila anime, senza porto, e con poco favorevole posizione nautica, possiede seicento bastimenti d'alto bordo - ciocchè non può millantare paese al mondo.
Il nostro popolo si getta con alacrità inarrivabile a qualunque pericolo, e non smentisce il proverbiale suo valore. La causa ch'ei propugna è santa! Ei va - ne potete esser sicuro. Ma ciò che vorrei dai miei giovani concittadini, sarebbe un po' più di costanza nei disagi della vita del campo, e nel portare a compimento definitivo questa rigenerazione patria, già per noi vergognosa, lasciata così a metà strada.
Cattivo Governo, infingardía nostra, e massime educazione pretina, sono i motivi del nostro abbassamento fisico e morale. Ma per Dio! ci vuol poi la scienza d'Archimede per capire che un prete è un impostore e che non si deve soggiacere a tanta infamia d'esser il ludibrio del mondo!
Cozzo e i suoi cinquanta assaltavano il forte di Castellamare - la posizione più importante del nemico, perchè proteggeva la comunicazione della flotta col quartiere generale - e lo assaltavano come i Genovesi nel 1746 - i Bolognesi nel 49 - e come i Bresciani assaltavano gli Austriaci dietro i loro baluardi - col pugnale!
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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