Il movimento combinato dal nemico non poteva esser migliore per esso, e mise i Mille nella necessità di abbandonare la posizione di Parco, e ritirarsi per lo stradale verso Piano dei Greci - ciocchè dovettero celeremente eseguire, dovendo fare un circuito assai grande - -mentre la colonna nemica di cacciatori, sulla nostra sinistra, senza artiglieria, marciava per i monti, direttamente alla nostra linea di ritirata.
I Carabinieri Genovesi mandati sulla sinistra, per disturbare il progresso di tale colonna, vi pugnarono colla solita bravura, e perdettero alcuni dei loro prodi, tra cui Mosto - uno fra i migliori - fratello del Maggiore dello stesso nome, valoroso milite di cento combattimenti, ed uno dei martiri di Monterotondo. - Mosto ferito gravemente a Monterotondo, fu men felice di Uziel - il prodissimo della colonna Genovese - che vi morì da forte ed ebbe quindi la fortuna di non sorvivere alla sventura di Mentana.
Un distaccamento dei Mille con passo celere avendo preceduto la colonna sullo stradale, guidato dai patriotti della Piana, s'impossessò delle forti posizioni che dominano quel paese, e fermò la colonna dei cacciatori nemici la quale, credendo di soperchiare i Mille e disordinarli, ne fu invece soperchiata e resa incapace di avanzare un passo.
Quella sera s'accampò nelle vicinanze della Piana e s'inviò il generale Orsini sulla via di Corleone, coll'artiglieria, bagagli ed infermi - disposizione che principiata al crepuscolo, ingannò i nemici sulla direzione della colonna principale.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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