Più che dai contingenti isolani, i Mille furono aumentati da varie spedizioni posteriori, partite dal continente.
La prima spedizione comandata da Agnetta(21) giunse col Veloce, piroscafo piccolo, e prese parte agli ultimi combattimenti di Palermo. Le altre più o meno numerose, seguirono ed accrebbero il numero dell'esercito meridionale con forti militi del settentrione e del centro.
Il generale Sirtori, capo di Stato Maggiore dei Mille, rimase in Palermo Prodittatore della Sicilia - ed ogni cosa in generale camminava in favore della fortunata rivoluzione.
A Roma però, in intelligenza con Torino e Parigi, focolari d'ogni malizia, tramavasi contro la stessa, e preparavansi tutti i mezzi per arrestarla ed annientarla.
CAPITOLO XXIV.
ROMA.
Son le tue zolle sante, ed i tuoi colliTempli, ove l'uom che ne respira l'aura
Se non risente dignità - la cretaSortiva dello schiavo!.....
(Autore conosciuto).
Io m'inchino davanti alla grande metropoli del mondo, davanti..... alla grandissima meretrice!
Panteon delle maggiori grandezze umane, ed oggi fatta lupanare d'ogni schiuma di ribaldi dell'universo.
E tale doveva esser la sorte dell'orbe!
Calpestando sotto i suoi piedi d'acciaio le nazioni, e dalle nazioni precipitata all'ultimo grado della scala umana.
Papi ed imperatori altro non furono che carnefici della giustizia suprema!
Eppure m'inchino davanti a te, Roma!... perchè in te spero, in te che lavata dall'immondizia di cui sei insudiciata, oggi riapparirai risplendente dell'aureola della libertà come a' tempi de' tuoi Cincinnati, non più per aggiogar le nazioni, ma per chiamarle alla fratellanza universale.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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