Tale è il destino della tirannide boriosissima, quando potente, ed il popolo, cammello inginocchiato; - ma codarda, tremante quando il popolo leone invia i suoi ruggiti.
Bosco capitolava (mi pare il 23 luglio) rendendo la fortezza, artiglieria, munizioni, ecc.; e la divisione Medici marciava su Messina, di cui s'impadronì, ritirandosi la guarnigione borbonica nella cittadella.
A poco a poco comparivano all'appuntamento dello Stretto le altre divisioni Bixio e Türr(28) venute dall'interno, e si formava una quarta divisione, Cosenz.
Tra i valorosi caduti a Melazzo, noi perdemmo i valorosissimi Poggi, genovese, ed il milanese Migliavacca.
CAPITOLO XXVI.
LA BORBONA.
Dondola, graziosa Naiade, i lucenti tuoifianchi sull'onde increspate del Tirreno.
Lontana col ricordo, o vicina, colle elegantitue forme mi ringiovanisci, e mi riconduci
coll'anima ai pericoli d'un'età poetica purtroppo spazzata dal tempo.
(Autore conosciuto).
La Borbona! - I francesi chiamaron Borbone le patate al tempo di Luigi XVIII, essendone ghiotto quel monarca.
Borbona! - Eppure eri una bella fregata anche con questo nome poco simpatico. - Non appartenevi più a quella classe elegante della fregata inglese o americana da vela - vera aquila dell'Oceano, che all'occhio esperto ed innamorato d'un figlio d'Anfitrite, rappresentava il bello ideale della sua fantasia.
Nelson, padrone degli Oceani, dominava nel Mediterraneo dall'ampia baia di Agincourt, di rimpetto all'Isola della Maddalena sulla Sardegna, tutti i littorali di quel mare, ed inviava le sue fregate sulle coste Italiane, Africane e Francesi, informandosi con esse di qualunque occorrenza e di qualunque mossa delle flotte francesi.
| |
I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
|
|
Medici Messina Stretto Bixio Türr Cosenz Melazzo Poggi Migliavacca Naiade Tirreno Autore Borbona Borbone Luigi XVIII Oceano Anfitrite Oceani Mediterraneo Agincourt Isola Maddalena Sardegna Italiane Africane Francesi
|