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      Pensando poi al modo anormale e spesso scellerato con cui furon governate queste meridionali popolazioni, io sono perplesso nell'investigarne la causa. - Dirò di più: mi ha stupito la facilità con cui esse passarono da una dominazione all'altra in tutte le circostanze, a cominciare dai Cartaginesi sino ai giorni nostri. - Popoli forti ed intelligenti, come cotesti, hanno forse mancato di quella costanza settentrionale che distingue massime gl'Inglesi.
      Dobbiamo sperare con fondamento che nell'agglomerazione di tutte le provincie italiane in un sol corpo politico, esse godranno almeno di una condizione più stabile e potranno scuotere, coll'aiuto morale reciproco, il corruttore dominio del cattolicismo che ci trattiene agli ultimi gradini della civiltà umana.
      Eccolo! qua, là, avanti, a destra, a sinistra, urla il pescatore messinese collocato in una specie di gabbia, all'estremità di lunghissima pertica, posta in situazione obliqua sul davanti della prora di palischermo leggiero e svelto come il pesce spada perseguito. - E dal suo gesticolare si capirebbe perfettamente dal pratico padrone della barca senza bisogno di assordanti grida.
      Quando il pesce spada però è scoperto dal robusto cacciatore che lo segue già coi movimenti della micidiale sua lancia, sempre diretti verso l'innocente vittima, allora il gabbiere cessa dalle grida, ma sarebbe inutile esigere da lui che cessasse dal gesticolare. - Egli non urla, non fiata, trattiene il respiro, ma se voi lo fissate vi accorgete non esser fermo un muscolo del suo corpo.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





Cartaginesi Inglesi