La qui descritta si effettuava vicino al litorale siculo tra il faro e la città di Messina, e su quella bellissima spiaggia trovavasi riunita una folla di contemplatori della pesca.
«Oh! povero pesce, guarda quanto sangue ha versato dalla ferita» - e veramente un lago di sangue arrossava i dintorni della barca, mentre il pesce spada dibattevasi miseramente colla morte, inchiodato all'inesorabile ferro che lo trapassava.
Quella voce di compassione, forse l'unica che uscisse dalla folla, era articolata da bellissima fanciulla e diretta ad un'altra non men bella di lei. - Era Marzia che in uno sfogo d'anima gentile, compativa la situazione atroce del povero pesce spada, dirigendosi a Lina.
Frattanto i pescatori avevano raccolta nella barca la magnifica preda (naturalmente magnifica per i predoni), e siccome si disponevano a continuar la pesca essendo quello un giorno propizio per la stagione e per il tempo favorevole, nacque alle nostre eroine il desiderio di veder da vicino il pesce che appena appena aveano avuto il tempo di adocchiare.
«Se avessimo un palischermo» disse Lina «io sarei curiosa di andar a vedere il pesce spada, che mai non vidi.»
Era la proposta formaggio sui maccheroni per la compagna accesa dalla stessa curiosità donnesca, ed un'affermazione subitanea fu la risposta.
«Un palischermo? ma non sarà difficile trovarlo» disse la vezzosa figlia di Roma. - E veramente non fu difficile, giacchè vicino alla sponda stessa una barchetta, con quattro robusti rematori ed un signore al timone avvicinossi; e, come se avesse indovinato il desiderio delle fanciulle, dopo un cortese saluto, il signore offrì gentilmente il palischermo a disposizione delle signorine.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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