Ogni nazione è padrona in casa propria, e perchè in Italia cotesti padroni - Austriaci da una parte, Francesi dall'altra, che pare se l'abbiano comprata? - Le frutta deliziose delle nostre terre e la bellezza delle nostre donne allettano quei signori. Ebbene, noi darem loro del ferro nel cuore in cambio. - Voi la vedete, signora, quella massa oscura che comparisce a tramontana da noi: ebbene quella è una nave da guerra d'alto bordo del Bonaparte(40) venuta nello stretto per dar leggi a tutti.»
Gli occhi del Principe della Montagna sfavillavano nell'oscurità della notte come quelli del tigre che si è accorto dell'insidie del cacciatore, ed egli movea quel suo elastico corpo come se, insofferente di trovarsi rinchiuso in quella scorza di navicella, volesse precipitarsi nel mare.
E quanti ve ne sono di questi forti figli della patria nostra che potendo essere validissimi in una guerra contro lo straniero sono invece pericolosissimi a noi perchè suscitati all'odio del libero reggimento da quella bella roba che si dicono ministri di Dio!
Coll'infuocato discorso di Talarico, sparirono le diffidenze di Lina, ed all'acuto suo spirito, balenarono subito vari sentimenti; quello dell'acquisto alla parte nostra del valido appoggio di tal uomo straordinario, quello di penetrare negli arcani di un evento di cui essa era stata vittima, e più di tutto, il potere aver contezza dell'amata sua Marzia.
La naturale curiosità donnesca la stimolava poi immensamente, già placata com'era dalla notizia che i suoi Mille eran padroni di Reggio e che presto sarebbe essa redenta all'amore de' suoi cari.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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