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      Dopo tal fatto fu affibbiata la catenella, e sino alla discesa nel tempio, l'infelice non potè più muoversi liberamente. - Ella mordevasi le labbra dal dispetto, e l'anima sua trovavasi in una situazione d'inferno. Le sue sofferenze, essa le avrebbe sopportate con quella fortitudine che corrispondeva al suo coraggio, ma la sorte del genitore, l'idea dei patimenti sofferti nei sotterranei dell'inquisizione, e lo stato di demenza e di disperazione in cui l'avean precipitato coteste iene chercute, ah! ciò dilaniava il suo cuore buono e generoso!
      Si scese dal carro trionfale, ed i due futuri conversi furon trascinati verso il maggior degli scarafaggi, tra due lunghe file d'alabardieri e preti schierati a' piedi dei magnati della bottega.
      Qui mi fermo. Del racconto di quanto successe nella chiesa di S. Pietro alla conversione di Marzia e di suo padre, i devoti di tali stomachevoli cerimonie avran veduto un campione nella conversione del fanciullo Mortara, rubato dai preti ai parenti ebrei per farne un cattolico.
      Usciamo dunque da questo fango dell'umana famiglia, e torniamo sul campo glorioso, e sul sentiero tracciato dai Mille coll'impronta della vittoria, ove la tirannide poteva contemplare que' suoi indorati, pistagnati e piumati sgherri, fuggendo davanti a un pugno di prodi figli della Libertà italiana.
     
     
     
      CAPITOLO XXXVI.
     
      LA VITTORIA.
     
      La vittoria è sul brando del forteInsoffrente di ceppi e d'oltraggio.
      (Autore conosciuto).
     
      Nella guerra bisogna vincere, e certo il più grande dei generali è quello che più vinse.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





S. Pietro Marzia Mortara Mille Libertà Autore