Un convento!..... Ma quando considerate un convento essere una fortezza, e massime in Roma, la cosa non č poi cosė facile(52).
La vicinanza del Tevere lo facea quasi inespugnabile da quella parte, e dalle altre parti v'erano altissime mura, guernite di torri ad uso castello del Medio Evo, in cui le monache tenevano una sentinella in ogni direzione, fornite da una compagnia di guardia, composta di mercenari stranieri, stanziati nel perittero del convento(53).
Da via Giulia e sponda sinistra del Tevere i romani avviavansi a poco a poco, passando i ponti Gianicolense e Fabrizio, sulla sponda destra per la Lungara, la Lungaretta, via S. Francesco, sino a tutta Ripagrande, e per la una, ora destinata all'assalto, essi tutti stavano al loro posto, divisi, ma pronti a concentrarsi al primo segnale.
I preti, da quegli astuti e birbanti che sono, avean preso ogni precauzione, per prevenire la fuga od il ratto della bella prigioniera, ed oltre a una guardia di birri nei giardini immensi dei padri francescani, a cui aveva appartenuto il convento prima(54), una compagnia intiera stanziava nel perittero dell'edificio, una di soccorso sulla piazza del teatro di Marcello, ed un battaglione in riserva al Campidoglio: queste ultime forze dovendo marciare sul convento al segnale d'allarme.
Alla una antimeridiana Muzio aveva i suoi cento alla mano sulla piazza S. Francesco, Nullo, al comando della schiera sacra pių numerosa, aveva raccolto una centuria intiera nell'Isola di S. Bartolomeo, P... con cinquanta giovani dovea servire di sostegno a Muzio, ed Orazio comandante d'una centuria fu da Nullo destinato alla custodia del Ponte Rotto, per ove doveva l'intiera brigata aprirsi il passo verso la campagna romana dopo la liberazione.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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