Si è trepidi, si è commossi in certe occasioni. E chi non lo è alla vigilia di ardue imprese, quando per la prima volta si affrontano e si getta la vita sul tappeto della sorte? Ma che monta? il vero valore soffoca le commozioni, e davanti al compimento d'un dovere santo, padroneggia ogni sentimento di dubbio, e si vola all'opera.
Tale fu il contegno di questi superbi figli di Roma, alla liberazione dell'innocente vittima dalle zanne dei scellerati sacerdoti del S. Uffizio.
L'acquisto della contessa Virginia fu di giovamento immenso all'impresa generosa. Avendo abbandonato la toga maschile, essa presentossi sola in abito donnesco al comandante di guardia, e chiese di dover comunicare affari d'importanza alla superiora del convento.
Il comandante di guardia, legittimista francese, certo marchese di Pantantrac, colla galanteria che distingue codesti antichi privilegiati, e vedendosi davanti al chiarore della lampada certo volto di donna, da far impazzire qualunque uomo, il comandante, dico, dimenticò la consegna ricevuta, di non permettere l'introduzione di chicchessia, e con mille smorfie, si compromise di annunziare nel convento l'arrivo della bella incognita.
L'apertura del portone che dava nel peristilio del convento, era il segnale convenuto per l'invasione e l'attacco; e Muzio, da esperto capitano, profittando delle tenebre della notte e del chiarore della lampada appesa nel perittero, che permetteva di distinguere l'interno movimento delle genti, collocossi sulla piazza in posizione da poter tutto scoprire.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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