Un furbaccione, ma proprio dei bulli della compagnia o battaglione dei Carabinieri Genovesi, col pretesto di andare a mangiar le trippe dalla bella Giovanna, era pervenuto a destare un vesuvio d'affetti in quel cuore fino allora inespugnato.
Per fortuna della Giovanna, Bajaicò non era un depravato, e corrispondeva santamente alla bella innamorata.
Nel fondo del fondaco che non abbiam finito di descrivere, innalzavasi il tempio di Giovanna, e potevasi chiamare realmente così, poichè era il solo punto nel locale che meritasse di fermar l'occhio, sia per l'avvenenza dell'ostessa sempre pulita e risplendente d'abiti a colori simpatici, sia per la profusione di frittelle, pesci fritti e tanti altri manicaretti, che se non erano teoricamente e francesemente preparati, potevano, senza rischio di essere rifiutati, presentarsi a qualunque palato; massime poi dacchè la nostra Giovanna era innamorata cotta di Bajaicò, il suo abbigliamento era più accurato, il banco più adorno e più pulito ancora, ed una vera profusione di fiori completava il gastronomico altaretto della nostra buona e bella popolana. - Ed a me, plebeo sino alla midolla delle ossa, solletica cotale semplice ma fervido innamoramento, ove l'amore presiede generalmente più sincero che nelle regioni principesche.
Due lampade, una a destra e l'altra a sinistra del tempietto, quasi eternamente accese, per l'oscurità del locale anche in pieno meriggio, indicavano l'entrata d'altri due corridoi, conducenti nell'interno; e quell'interno era veramente la parte più importante dello stabilimento.
| |
I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
|
|
Carabinieri Genovesi Giovanna Giovanna Bajaicò Giovanna Giovanna Bajaicò
|