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      Presentendo soccorso dagli amici, valoroso sempre, egli fece uno sforzo supremo, che valse parte ad infrangere e parte a sciogliere i legami con cui lo avevano avvinto. Inerme come era, abbrancossi ai suoi carnefici, che armati cercavano di trafiggerlo in ogni senso. - Il suo sangue correva a ruscelli senza scemare il coraggio della difesa. - Egli pugnava, lottava disperatamente; si sa però, qual poteva essere il risultato del conflitto tra un solo inerme e tanti armati. - Il più robusto dei carnefici avea alzata la daga sulla testa dell'eroico ed infelice Bajaicò - se il ferro cadeva, era finita, ma un manrovescio di sciabola del prode ufficiale di Calatafimi recise il braccio del camorrista e salvò la vita al compagno.
      Il parapiglia che successe in quel sotterraneo lo lascio immaginare al lettore. Colpi di daga da una parte e baionettate dall'altra fulminavano in quel poco decente recinto, ma presto la bravura dei figli della libertà ebbe posto in fuga i masnadieri.
      L'inconveniente però era nell'andito per cui dovevano uscire i perseguiti, che si trovava angusto ed affollato da' più codardi che avean procurato di preceder i compagni, cosicchè molti furono i morti dei camorristi, molti i feriti e i prigionieri da porsi in mano della giustizia.
      Giovanna, nella sua vita non avea mai sognato di possedere tanto coraggio quanto ne dimostrò in quella sera. Essa dopo d'aver avvisato Vigo del pericolo del suo Bajaicò, non lo lasciò più d'un passo, ed il martire di Mentana(59) sotto la di lei guida, potè giungere sul luogo del supplizio colla celerità indispensabile.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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