Verso le 2 pomeridiane, supponendo vicine le riserve che aveva chiesto da Caserta al generale Sirtori, capo di stato maggiore, io avvisai il generale Medici della mia intenzione di raggiungerle per rinforzare la linea nostra. Non era però facile di eseguire il mio proposito, essendo la strada di comunicazione occupata dal nemico.
Comunque, mi decisi di fare un lungo giro, evitare il nemico, e felicemente giunsi in S. Maria dopo mezz'ora, e giunse contemporaneamente il primo convoglio per via ferrata, delle aspettate riserve.
A misura che arrivavano si facevan collocare in colonna d'attacco nella strada che conduce da S. Maria a S. Angelo; disposte nell'ordine del loro arrivo, per sezioni, il di cui fronte era eguale circa alla larghezza della via.
Anche qui accennerò alla efficacia delle riserve nei fatti di guerra d'ogni entità, ma massime nelle battaglie campali.
Le riserve, più numerose che possibile, e possibilmente tenute al coperto dai proiettili nemici e dalla vista degli stessi, sono, quando ben disposte ed adoperate in tempo, in mano d'un capo intelligente, quel mezzo potente con cui egli decide della battaglia, sapendole lanciare a proposito.
CAPITOLO XLIX.
JESSIE WHITE-MARIO.
Amicizia, del ciel prezioso dono,
Io cederei per un amico un trono.
(YOUNG).
Io ho sempre creduto alla fortuna, e non dubito ch'essa non sia per la sua parte, nei fatti compiuti tra la famiglia umana, e massime nei fatti di guerra.
Qui seduto sul mio letto di dolore, e reso invalido dagli anni e dai malanni, io penso alle epoche fortunate della mia vita, in cui primeggiano certamente quelle ove mi trovai a contatto dei generosi figli della Britannia.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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