Solo un legame lo tratteneva in questo mondo - legame indissolubile, prezioso, dilettevole - l'affetto per Marzia! Per quella bellissima creatura amata da tutti, e da lui idolatrata. Benchè, sventuratamente, nelle tribolazioni e negli ultimi aneliti dell'esistenza, giungasi a tale scetticismo, in cui impallidisce, affievolisce anche il più fervido dei sensi - l'amore! - davanti all'inesorabile legge del destino, tuttavia tale indebolimento della materia e dell'intelligenza non aveva potuto distruggere il senso sublime, che solo teneva in vita il povero vecchio.
Si capisce facilmente quale poteva essere la situazione d'Elia nell'ospedale improvvisato; servire la sua Marzia, sarebbe stata l'intima aspirazione del suo cuore. Ma che poteva egli fare colle sue membra slogate? Appena poteva, sorretto da un infermiere, muoversi da una sedia all'altra; e così passava le sue ore, contemplando la giovane ferita, essere unico, che, per poco ancora, lo vincolava in questa valle di malanni.
L'esclamazione della contessa, però, così solenne, così straziante, sembrò galvanizzare quel corpo inerte. Egli rizzossi, e dal volto di Virginia, il suo sguardo portavasi sulle spalle nude della sua Marzia: fissossi in un punto della spalla destra della fanciulla, ove, sopra la cute d'una carnagione d'alabastro, scoprivasi un neo nero nero, proprio del colore della capigliatura.
«È lei! è lei!» esclamò il vecchio, volgendo lo sguardo da Marzia a Virginia; «è lei!» Egli solo aveva interpretato giustamente il grido doloroso della donna svenuta, - e cadeva nell'abituale torpore, rialzandosi però a tratti, come se avesse voluto iniziare una confessione importante alla stessa, - ed una lacrima finalmente bagnava quella guancia inaridita da tanto tempo dagli anni e dai patimenti.
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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
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