Qui i carri carichi d'ogni ben di Dio e maestrevolmente guidati da preti, dal sacrestano agli eminentissimi; e, ben fissando, scopersi nella folla dei chercuti anche un santissimo padre, non più panciuto e colle pantofole dorate, ma calzato con un buon paio di stivali, snello e robusto che consolava il vederlo. Egli mi sembrava occupato a dirigere i lavori ed a stimolare alcune schiene diritte di quei buoni curati che avevano passato la loro vita tra il fiasco e la Perpetua.
Là altri servi di Dio, facili a distinguersi dalle chieriche, che colla vanga, colla zappa o coll'aratro, lavoravano la terra ch'era una delizia.
Le strade ferrate solcavano la vasta e ricca campagna in tutte le direzioni, e mi sembrò di distinguere sulle locomotive, facendo le funzioni di macchinisti, fochisti, ecc., una quantità di finanzieri d'ogni classe, di pubblica sicurezza, di impiegati al lotto e tanta altra gente inutile alla società ed ora resa utilissima.
Ora, dicevo tra me, capisco la meravigliosa trasformazione della campagna romana mettendo all'opera tutta cotesta schiera di fannulloni. - E che sarà quando i quattro o cinquecentomila giovani che formano oggi ciò che si chiama esercito regolare, saranno resi alle officine ed alla campagna di cui sono i più robusti coltivatori?
Lì consiste il principal morbo dell'Europa - lì la causa vera delle perenni sue guerre; e la pace potrà esser duratura soltanto quando gli eserciti permanenti saranno sostituiti dalla nazione armata mettendo, s'intende, i preti a bonificare le paludi Pontine.
| |
I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero 1874
pagine 356 |
|
|
Dio Perpetua Dio Europa Pontine
|