Carme alla Morte
E ALTRI CANTI INEDITI
to de baten parà thina pulofloìsboio thalàsses...
ton d'euron fréna terpòmenon fòrnigghi ligheìekale daidalèn, epì d'argùreon zugòn een...
te o ghe tumòn èterpen, àeide d'àra clèa andron...
stan de prost'aùtoio tafòn d'anòrousen Achilleùs
autè oùn formigghi, lipòn èdos, ènta tàassen.
Ivano i due per il lido del molto-ondisono mare
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Gioia e' dàvasi al cuore sonando la tinnula cetra,
bella, ben lavorata, con sópravi il giogo d'argento
* * * *
Dàvane all'animo gioia, cantando le glorie de' forti
* * * *
Stettero in faccia di lui: sbalzò su attonito Achille,
con nelle mani la cetra, dal seggio ov'era seduto.
OMERO, Iliade, l. 9, vv. 182-194.
CANTO ICAPRERA
Sulle tue cime di granito, io sentoDi libertade l'aura, e non nel fondo
Corruttor delle Reggie, o mia selvaggiaSolitaria Caprera. I tuoi cespugli
Sono il mio parco, e l'imponente massoDammi stanza sicura ed inadorna,
Ma non infetta da servili. I pochiAbitatori tuoi ruvidi sono,
Come le roccie che ti fan corona,
E come quelle alteri ed isdegnosiDi piegar il ginocchio. Il sol concento
S'ode della bufera in questo asilo,
Ove né schiavo né tiranno alberga.
Orrido è il tuo sentier, ma sulla viaDell'insolente cortigiano il cocchio
Non mi calpesta, e l'incontaminataFronte del fango suo vil non mi spruzza.
Io l'Infinito qui contemplo(1), scevroDalla menzogna, ed allor quando l'occhio
Mi si profonda nello spazio, a LuiChe il seminò di Mondi, un santuario
Erger sento nell'anima: scintillaVicinissima al nulla, ma pur parte
Di quel tutto supremo.
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Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911, pagine 105 |
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