Alla vittoria prediletto e caro.
Ma quando il nato da Marsala all'Alpi
L'Oceano solca, e dall'inospitaleConculcata sua terra(8) alla lontana
Chiede asilo Columbia, e su quel lidoDi libertade scende, Italia! il tuo
Pur caro nome riverito ei trova!
Son de' tuoi prodi le virginee zolleDel nuovo Mondo insanguinate e l'ossa
Forse insepolte; ma se ricca moleI generosi non alberga, e invano
Ricerca il vïator ove cadutoSia il fratello o l'amico, alle solinghe
Capanne chieda del deserto o all'aureoDel cittadin palazzo. Oh! dell'Italia
Diran, se degni furon figli i fortiChe Libertade propugnâr sui lidi
Sorridenti del Plata. Ove s'inoltriDel salto alle spumanti cataratte
Udrà de' suoi tai fatti, che le gestaUguaglian dei trecento di Leonida.(9)
CANTO IIISANT'ANTONIO
Dell'Uruguay sulle incantate sponde(10)
Sorge ridente un colle, e su quel colleDi sepolcro una croce. Un dì, nei monti
Della libera Elvezia, il prepotenteTemerario s'accinse(11), e gl'insoffrenti
Di giogo montanari, all'alabardeCorser furenti. Chi resister puote
Del popolo al terribile cimento,
Quando davver voglia cacciar nel nullaImpostori e tiranni? Un monte sorge
Nella pianura di Morat e... d'ossaAccatastate di tiranno e servi.
Tal sorge, o Salto, sulla tua corona(12)
De' miei fratelli la memoria. Un d'essiMonti l'ossa racchiude(13) ed ivi posan
Le frammiste di servi. Oh! per fortunaSon delle Reggie le reliquie informi
E del pasciuto nel tugurio. Il teschioImbianca il sole del potente e il cranio
Dello schiavo. Le turgide e polputeSembianze del Levita al sozzo verme
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Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
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