Concittadini miei. Nizza, d'Italia
Sentiva i danni e le vergogne; i prodiCorrean suoi figli alla riscossa il truce
Pugnar straniero, ed olocausto alfineSull'altare cader, da traditori
Sacrificati per viltà e venduti.
Italia mia! io non dispero. I ceppiTu frangerai sopra gl'infranti troni
De' carnefici tuoi, e Libertade
Benedirà le tue sventure e il sanguePer lei versato. Ma sulla tua terra
Pesa ancor tal canaglia, che la metaMolto allontana del riscatto, e molte
Saranno ancor le tue sventure, i guaiAccumulati da' perversi. Il pondo
De' vestiti di piombo(55) ancor il piatto(56)
Fanno innalzar de' generosi, e il ventreL'anima signoreggia e la deturpa.
Addio Plata ridente, addio compagniDel nuovo Mondo; il nostro posto voi
Sí! degnamente sosterrete(57) a fiancoDe' valorosi Americani. Il nero
Vi affidammo vessillo(58) alle masnadeD'un tiranno funesto, e alla vittoria
Sacro!
CANTO VIIILUINO E MORAZZONE
1848.
...... O propizie, addio, onde benigneDell'Oceàno! Sull'interminato
Tuo sen l'acciar noi arrotammo, a' Regi
Ligio giammai, ma a Libertade ed oraGiunti a servir qui questa serva, il donno
Ce lo disprezza, e invan ti abbiam solcatoLieti e fidenti di poter alfine
Dar questa vita all'infelice e bellaItalia nostra.
Erranti ancor, cacciatiSiam sulla nostra terra, e chi servirla
Senza l'assisa allaccïar da servo,
Vuol, è rejetto! E si richiede forseSe reduce di pan manca o di tetto,
Onde posar le stanche membra? Il tetroDi diffidenza sguardo sulla rossa
Camicia fiso, alle lontane colpeD'aver tramato per la causa stessa
| |
Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
|
|
Italia Libertade Plata Mondo Americani Oceàno Regi Libertade
|