Corridor nutriranno ed il satolloVitichiomato masnadier, giacente
Nel focolar briaco e la tua donnaAccarezzando. Oh! di vergogne il cruccio
Più de' disagi m'infastidia, il pigroTorpore dei soffrenti e la venale
De' soddisfatti contentezza, alloraChe questo paradiso delle genti
È manomesso, depredato, e infetto,
Stolto! che speri da cotesta inerteDiscendenza di frati? I tuoi più fidi
Ti lasceranno, i tuoi più cari affettiSaranno spenti; e le foreste, i monti
Più scoscesi alle tue stanche piagateMembra un rifugio accorderan tra i lupi,
Men scellerati dello sgherro, a' tuoiPassi insidioso, ad inseguirti intento.
Perdona Italia, se le tue sventureE il mio dolor m'inacerbaro, e tetra
Fecer l'indole mia. Non tutti i tuoiNati son pravi. Alla furente caccia
Del tiranno segugio, io fui protettoDa intemerata gioventù(79), siccome
Leona la sua prole, e sul Tirreno
Dall'Adrio io giunsi inosservato e salvoDalla Grifagna e da' cagnotti suoi.
Grazie, Italiana gioventù! la vitaCh'io vi devo è a voi sacra. Alle venture
Pugne la serbo e quel pensiero soloMe la fà cara. Ove l'egra mia salma
Non corrisponda al cuor, nelle battaglieNon mi lasciate indietro. Oh! questo pondo
Ben conoscete, o generosi; e carchiIo vi ho veduti di queste miserie
Tra le scoscese d'Aspromonte rupiBalzarmi al lido. Un corridor, un carro
Potrò forse salir, ma se impotente!...
Non mi lasciate indietro. Oh! non negateA me che, fido per trent'anni al vostro
Liberator vessillo, altro non volliIo guiderdon che Libertade. Oh! Dio,
Non mi negate nel final conflitto
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Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
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