Moria trafitto sulla sabbia, e un pioSoldato al calcio del fucil fidava
Il fracassar del giovinetto il cranio(93).
E i Moderati si affatican oggiL'amicizia dell'Austria a meritarsi!
CANTO XIANITA
Morte, io sorrisi al tuo cospetto! e questaCertamente non fu la prima volta.
Il volto mio, ben noto alla sventura,
Nel tremendo frangente di mia vitaS'atteggiava al dolore... e che dolore!
Nell'agonia l'amata donna! e un sorsoD'acqua negato a quell'inaridite
Labbia!... Io sorrisi! Ma da disperato,
Ma di demon fu quel sorriso. Il fuocoDell'Inferno m'ardeva, e pur io vissi!
Solo compagno di sventura allatoMi sedeva Leggiero(94); alla scoperta,
Perché ignari del sito, egli s'accinse,
E trovò un coraggioso: era Bonetti.
Della falange dei proscritti, inerme,
Abitator di quei dintorni, il birroAvea deluso e sulle terre sue
Dalle città appartate, inosservatoDa profugo vivea. Il caro amico
Com'Iride apparì nella tempesta.
Io lo seguía, non conscio della vita,
Lei sorreggendo all'ospital dimora.
Ivi un giaciglio la raccolse e, mentreCorcata, il pugno mi stringea... di ghiaccio
Si fe' la man della mia donna!... e l'almaS'involava all'Eterno!
Io brancolando,
Baciai la fredda fronte e del mio piantoL'inumidiva! «Oh! perché una lagrima
«Non spargerò su tanta donna! e quanto
«Io perdo, non sapete, o circostanti!»
Furon le sole mie parole a loro,
Che m'accennavan di fuggir i fieriNon lontani segugi, ed inselvarmi(95).
Itala terra è che ti copre, Anita!
E terra schiava! La vagante, incerta,
Vita trascinerò nelle foresteE l'Oceàn risolcherò ; ma l'ossa
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Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
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Moderati Austria Inferno Leggiero Bonetti Iride Eterno Anita Oceàn
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