In croceIl pio tribuno delle plebi, e primo
Fra tutti l'alma amareggiata ruppeConficcante il martel del mercenario
Le sue inchiodate(119) membra; e quanti a luiVoller seguir nella fatal carriera
Di libertà, di popolo, di dritto,
Periron come lui. E che più monta,
L'ingrata folla delle plebi al boiaPlaudiva e per la vita di Barabba(120)
Chiedeva, e truce al Nazaren la morte!
I Gracchi, i Rienzi, ed i Dentati un fineS'ebber simíle. Di tiran la scure
Sul palco fe' le nobili cerviciA piè del popol rotolar, e schiavo
Tornar l'inverecondo, istupiditoO rinnegando chi per lui moria!
Pur non ritraggon dal sentier tracciatoI tuoi campioni, Italia! E non la sola
Vita daran, ma l'alma lor sull'araA te sacrata com'a Dio daranno!
Ripiglia l'Oceàn, profugo, il tuoE di vagar destino. Il tempestoso
Orno rivarca e il Boreal ricercaEmisfero, ove un dì la gran scintilla
Di libertà svegliava un Mondo(121) e il Mondo
Dell'immensa Repubblica fregiava.
E di là all'Anglia, de' proscritti asilo,
Terra di forti, baluardo onustoDi generosi. Ove la maschia voce
Non rimbombasse d'Albion sui fatiDell'Europa, il fallace protettore
D'ogni tiranno in schiavitù le gentiAvria respinto!... ed il fruir de' secoli
Per l'uom perduto. Il menzogner t'avvinseTra le fetide braccia, e nel tuo cuore
Un pugnal configgeva, infame drudoMillantando d'amarti, Italia! e vili
Codardi figli e ruffian trovasti.
Dall'Anglia al Lusitan lido e all'Ibero
Volgi la prora. A manca il Gallo golfoLascia, e la tua natia Nizza al tiranno
Infeudata! Al cospetto la superba
| |
Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
|
|
Barabba Nazaren Gracchi Rienzi Dentati Italia Dio Oceàn Boreal Mondo Mondo Repubblica Anglia Albion Europa Italia Anglia Lusitan Ibero Gallo Nizza
|