Ligure Donna si presenta; è questaAlfin Italia non contesa? O forse
Nei pendii(122) del Magnanimo costeiEntra pur essa? Se l'ultima volta
Non t'arrivaron le lunghissime unghie,
Genova, guarda che in ulterïoriUnghiate puoi cader, se di castrati
Governanti t'abbelli, come suoli.
CANTO XIVSECONDO ARRIVO
Sono in Italia dopo un lustro. E questoSarà l'ultimo esiglio? Oh! di frementi
Del servaggio non manca; ma di malveSempre è ripieno questo suolo. Il clima
Sarà che invola l'ardimento a questiDi Roma discendenti! E il sole stesso
Non è, che alzava sulle Legïoni
Dominatrici dell'antico Mondo?
Illuminato non è ancora il Foro
Da' raggi stessi? I sette colli stessiNon son che vider trascinati ai carri,
Trïonfatori del gran popol, l'osteDei Regi della Terra? Oh!... le macerie
Restano sol di tante glorie, e i figliDe' Scipioni son chercuti, o servi
Dello straniero!
Alla fatal di Roma
Difesa, son caduti Itali taliDa glorïar il Mondo. Io quando vidi
Pugnar Masina, il Bolognese, e il forteFiglio della Liguria(123) e il duce invitto
De' Lombardi,(124) oh! la fronte alzai superboD'essere nato sulla terra stessa,
Che donava tal prole e fui fidenteSulla sorte di lei, benché tradita
E manomessa da predoni. E Roma
Stessa così depressa ed avvilitaE ingombra di perversa e corruttrice
Genía, che l'Universo tutto appesta,
Non ha il suo popol che insoffrente portaDello straniero il giogo ed odia e sprezza
Il trafficante vil di sue vergogne?
Scordata ha forse la sua storia? AlcideDelle storie del Mondo? Ove l'invidia
Di chi fu servo a lei sparisca, e nudo
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Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
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