Le fameliche turbe...! E tu, superbaCittą del Vespro, la terribil voce
Mandi di sfida al tuo tiranno, e arruotiDelle rotte catene i rugginosi
Avanzi, e pugni, e impallidisce il servoTra le sue mura trincerato.
Un messoPer patteggiar ci manda alfine: «Agli egri
«Aprir il varco alle marine, e pane
«Permettere ai rinchiusi... e, l'insolente!
«Al Sir prostrarvi ei chiede(145)»... Oh! son tant'anni!
E mi risuona ancor l'alto rimbomboDi quel grido terribile di sdegno
E di sprezzo!... E mi par l'irta vedereNero-cigliuta ed inarcata fronte
De' superbi liberti. «A morte! Guerra!
«E seppellirci sotto le ruine
«Della natia cittą, pria che segnare
«L'atto nefando di servaggio e d'onta»
E qui Palermo io riconobbi, e degnaDelle passate glorie! E nelle vie
Nacquero i baluardi, e sulla fronteSino de' bimbi io la certezza lessi
Della vittoria.
Oh! sciagurati servi,
Che vi nutrite di paure ai piediDel Nerone moderno, il generoso
D'un popolo contegno e l'eroismoVedeste mai delle giganti pugne
Contro tiranni? Alle dorate soglieGenuflessi e ricurvi il lezzo solo,
Del ventre inebbria l'immoral vendutaAnima vostra, e siete per vergogna
La parte dotta dell'umana razza!
Il superbo e viril contegno, e l'opraDe' coraggiosi agghiaccia il tentennante
Duce de' Regi, e si patteggia. Il tempoPer noi č oro, poverelli! I pochi
Son consunti cartucci e non rimaneChe cuore e ferro per la pugna; e ferro
E cuore bastano ai volenti! E sgombroAlfin s'ottien da chi da tanto impera.
Salve! o Palermo liberata! Il tuoServa esempio ai congiunti, e che chi soffre
| |
Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
|
|
Vespro Sir Palermo Nerone Regi Palermo
|