Dell'arte e più dalla natura adorna.
Sorge l'igneo gigante alla mia destraMinacciando rovine, e non paventi
Il formidabile vicin, ma cògliDal suo calor le fecondate messi.
Si stende a manca, inondolata e bella,
La felice Campania ed il Tifate(189)
La signoreggia, torreggiante. Un giornoIl superbo African(190), stanco di strage
Sul suo ciglion posò le membra e incautoLasciò il Numído sollazzarsi in seno
Alle Sirene del Volturno e Roma
Respirò, rafforzossi e vinse alfine!
Più fortunato, sulla tua cervice,
Asceso un giorno, o gran Tifate, il crolloIo vidi dar ad un tiranno e in fuga
Le masnade di sgherri avanti ai figliDi Libertà. E fecondati allora
Furo d'Italo sangue i ricchi pianiDal Sebeto al Volturno, allo straniero
Ecatombe sgradita. E sin a quandoLa fratricida durerà contesa
Tra questi sventurati? E da pugnareNon han forse nemici alle gementi
Lagune o là sul Tebro? E non più schiaviHa questa Italia da redimer? onte
Da vendicar? Serba compatte, incauta,
De' tuoi figli le destre. I masnadieriTrini(191), brutti di sangue ancor fumante,
Delle tre sventurate(192), al tuo fan segnoQual più gradito ai sitibondi! E guai
Se impreparata, come sempre, e scissaDalle interne fazioni! Alle deserte
Della Siberia algenti lande, i troppoSventurati Polacchi ed alle ardenti
Sabbie di Libia i coraggiosi figliDella Circassia son dannati. E ai tuoi
Qual sarà esilio riserbato? Il nuovoMondo e l'Australia e l'isole deserte
Dell'Oceania basteranno appenaPer ricovrarli. Ma votàti a morte
Pria che al servaggio, se saranno e forti
| |
Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
|
|
Campania Tifate African Numído Sirene Volturno Roma Tifate Libertà Italo Sebeto Volturno Tebro Italia Siberia Polacchi Libia Circassia Australia Oceania
|