Invan biancheggian l'ossaDei suoi prodi la terra, e di grandezze;
Ed eroismi invan narran le storieDe' tempi andati glorïosi. Un tetro
L'avvolge nembo di contaminatiOppressori ed oppressi, e non si scuote
La sventurata per oltraggi inflittiE battiture da chi le fu serva.
Dammi l'anel, mio Tito,
Che già ti diedi il cuor,
Senza di te un istanteIo mi morrò d'amor!
Rosina vieni a basso
Io per l'Italia bellaMe ne vado a pugnar
In pace, in guerra, o Stella,
Sempre ti voglio amar!
Un altro amante tengo
Oh! dove vai, ingrato,
Così non mi tradir,
Perdendoti mio benePresto ne andrò a morir!
Io per l'Italia bella
Eccomi alfin, mia Nina,
L'anel ti reco e il cuor,
Or che non schiava è Italia
M'inebbrio del tuo amor.
Io per l'Italia bellaTinsi il mio ferro al cuor
Dello stranier tirannoSul campo dell'onor!
Che serve amore all'Italo
Se schiavo a estraneo Sir?
Che serve infame vita?
Non è meglio morir?
Io per l'Italia bellaL'ABBANDONO
(FRAMMENTO).
Rugge il demon della battaglia! I pochiDi non ceder giurâr ai mercenari,
Dell'Italia il decoro. «Un sol non resti
«Di noi,» proclama un valoroso, «e il pravo
«Dominatore dell'Eterna al prete
«Borïoso non torni, e non millanti
«Degl'Italiani la viltà. La morte
«Pria troverem su questi colli! Esauste
«Son le cartuccie? Ebben il freddo ferro
«Dell'affilate baionette provi,
«Che non stoffa di servi in queste file
«Sola si trova».
E dove vanno i serviMentre in Mentana si combatte? Indegni!
Fuggono impauriti. I lor fratelliAbbandonaron da codardi. E come
Vi accoglieran le vostre donne? Ai viliNon si devono amplessi.
| |
Carme alla Morte
Poema autobiografico
di Giuseppe Garibaldi
Zanichelli Bologna 1911
pagine 105 |
|
|
Tito Italia Stella Italia Nina Italia Italia Italo Sir Italia Italia Eterna Italiani Mentana
|