Pagina (69/113)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il duettino era una viva e leggera melodia, sul gusto della musica di Cimarosa, su parole di Metastasio e che non sapremmo meglio definire che paragonandola ad una farfalla attraversante a più riprese un raggio di sole.
      La musica ha il potere di cacciare gli spiriti cattivi; dopo qualche frase, Paolo non pensava più ai diti scongiuratori, alle corna magiche, agli amuleti di corallo: egli aveva dimenticato il terribile libro del signor Valetta e tutti i sogni della jettatura. La sua anima saliva gajamente , colla voce d'Alicia, in un ambiente puro e luminoso.
      Le cicale tacevano come per ascoltare e la brezza del mare sorta da poco portava via le note insieme ai petali dei fiori caduti dai vasi posti sul parapetto del terrazzo.
      - Mio zio dorme come i sette dormienti nella loro grotta. Se non fosse sua usanza, ci sarebbe di che urtare il nostro amor proprio d'artisti, disse Alicia chiudendo il pezzo di musica. Mentre egli dorme, volete fare un giro nel giardino con me, Paolo? non vi ho ancora fatto vedere il mio paradiso.
      E prese ad un chiodo infisso in una delle colonne, al quale era sospeso pei nastri un largo cappello di paglia di Firenze.
      Alicia professava in fatto di agricoltura i più bizzarri principi; essa non voleva che si cogliessero i fiori, nè che si tagliassero i rami; e ciò che più l'era piaciuto nella villa, era, come abbiam detto, lo stato selvaggiamente incolto del giardino.
      I due giovani s'aprirono una strada attraverso i rami che ricadevano subito dopo il loro passaggio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Jettatura
di Théophile Gautier
Sonzogno Milano
1910 pagine 113

   





Cimarosa Metastasio Paolo Valetta Alicia Alicia Paolo Firenze