Uno spirito meno forte avrebbe potuto essere stato colpito da un resultato, se non sopranaturale, per lo meno difficilmente spiegabile; ma noi l'abbiam detto, l'anima d'Alicia era religiosa e non superstiziosa. La sua fede inconcussa rigettava come racconti da balie tutte queste storie di misteriose influenze, e rideva dei più profondamente radicati pregiudizi popolari.
D'altra parte, ancorchè avesse ammesso la iettatura, ancorchè n'avesse riconosciuto in Paolo i segni evidenti, il suo cuore tenero e fiero non avrebbe esitato un secondo.
Paolo non aveva commesso azione alcuna di cui la più delicata suscettibilità avesse avuto a lagnarsi, e miss Ward avrebbe preferito cader morta sotto il suo sguardo piuttostochè indietreggiare davanti un amore accettato da lei col consenso di suo zio e che doveva ben presto esser coronato dal matrimonio. Miss Alicia rassomigliava un po' a quelle eroine di Shakespeare castamente ardite, verginalmente risolute, il cui amor subitaneo non è per ciò meno puro e fedele e che un sol momento lega per sempre; la sua mano aveva stretta quella di Paolo e nessun uomo al mondo doveva più serrarla fra le sue dita. Essa considerava la propria vita come incatenata ed il suo pudore si sarebbe rivoltato alla sola idea d'un altro legame.
Essa, dunque, dimostrò una gajezza reale o così ben finta, che avrebbe ingannato l'osservatore il più fino e rialzando Paolo, sempre in ginocchio innanzi a lei, lo fece passeggiare attraverso i viali del suo giardino intralciato di fiori e di piante, fino ad un luogo dove la vegetazione, aprendosi, lasciava vedere il mare come un sogno azzurro d'infinito.
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Jettatura
di Théophile Gautier
Sonzogno Milano 1910
pagine 113 |
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