Ben presto cadde la pioggia fischiando: si sarebbe detto che il caos volesse riprendersi la natura e confonderne di nuovo gli elementi.
Il corpo di Paolo d'Aspromonte non fu mai ritrovato, per quante ricerche facesse fare il commodoro.
Una bara d'ebano a borchie e chiodi d'argento, tappezzata al di dentro di seta e come quella infine di cui Clarissa Harlowe raccomanda i particolari con una grazia così melanconica al «signor falegname,» fu imbarcata a bordo d'un yacht a cura del commodoro e collocata nella sepoltura di famiglia del villino del Lincolnshire.
La bara racchiudeva la spoglia terrestre d'Alicia Ward, bella anche nella morte.
Quanto al commodoro, un cambiamento enorme si è operato in lui. La sua gloriosa pinguedine è scomparsa. Egli non mette più rhum nel thè, mangia appena, dice due parole in un giorno, il contrasto fra i suoi bianchi favoriti e la sua faccia cremisi non esiste più; il commodoro è impallidito.
FINE.
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Jettatura
di Théophile Gautier
Sonzogno Milano 1910
pagine 113 |
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Paolo Aspromonte Clarissa Harlowe Lincolnshire Alicia Ward
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